Livorno, arrestato l’ex capo della Protezione Civile Riccardo Stefanini. Smantellata una rete di imprenditori-sciacalli che ha guadagnato illecitamente dopo l’alluvione del 2017.
A distanza di quasi un anno dall’alluvione di Livorno, che portò alla morte di otto persone, gli inquirenti hanno smascherato una rete di imprenditori-sciacalli che già a pochi giorni dalla tragedia si erano detti pronti a brindare ai guadagni – illeciti – che si sarebbero assicurati proprio grazie alla tragedia.
Livorno, arrestato l’ex capo della Protezione Civile
Le indagini degli inquirenti hanno portato all’arresto dell’allora capo della Protezione Civile di Livorno Riccardo Stefanini, accusato di aver manipolato le gare di appalto per favorire due complice e di aver gonfiato le spese sostenute dal Comune per far fronte all’emergenza.
Stefanini avrebbe pilotato le gare d’appalto scoraggiando altri imprenditori o stipulando accordi illegali per formulare un bando che favorisse una determinata società. Stando agli inquirenti non si tratterebbe di rapporti illeciti occasionali, ma si tratterebbe di una vera e propria truffa ai danni dello Stato messa in atto da persone che avevano già un rapporto fatto di cene offerte, scambi di favori e regali per diverse migliaia di euro.
Alluvione a Livorno, le indagini degli inquirenti
Il punto di svolta delle indagini risale al marzo del 2018, quando Stefanini avrebbe gonfiato le stime dei costi dell’intervento fatto dalla società di spurghi, intervenuta in seguito all’allerta neve. Alla ditta sarebbero stati accreditati i costi di un’operazione compiuta da gratuitamente da un privato. La Tecnospurghi sarebbe così stata risarcita di quasi cinquemila euro per un lavoro mai svolto.
Di seguito un video con alcune delle immagini dell’alluvione di Livorno: